
La stanza è la 201 e non è quella di ospedale. Il Papa è tornato a Santa Marta, l'appartamento dove ha scelto di vivere in Vaticano, dopo 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli. La sua prima giornata a casa è trascorsa tra terapie farmacologiche e fisioterapia motoria e respiratoria. Le disposizioni dei medici sono state chiare: «Ora inizia per il Santo Padre una convalescenza di almeno due mesi», ha ripetuto a più riprese lo staff medico che ha seguito il Pontefice in questo periodo, parlando di «dimissioni protette». Come a dire, l'appartamento al decimo piano del Gemelli si è trasferito a Santa Marta. Niente incontri con gruppi di persone, prudenza e attenzioni per evitare l'insorgenza di nuove infezioni. Francesco ha ancora necessità di ossigeno, anche se con il passare del tempo l'obiettivo è far scalare la dipendenza dai naselli ad alti flussi. Domenica, per l'affaccio al Gemelli, si è mostrato per la prima volta senza naselli, indossati però subito dopo durante il viaggio che dal Policlinico lo ha riportato in Vaticano.
«Ora avrà bisogno di stare tranquillo, di non essere troppo disturbato», ha detto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Non sarà facile tenere a freno il Papa che dovrà riorganizzare il suo lavoro. «Difficile pronosticare come sarà il programma. Il lavoro di ufficio continuerà: quando ci sarà bisogno di incontrarlo lo si incontrerà o gli si manderanno i dossier sui quali lui possa decidere - ha aggiunto Parolin -. Sulle udienze e le celebrazioni pubbliche non saprei. Credo che per il momento non sia pensabile ci sia ripresa immediata, poi dipenderà dal recupero che avrà e in base a quello, i medici giudicheranno se sarà possibile o meno».
A Santa Marta, il Papa è seguito dallo sguardo attento dal suo staff medico di fiducia: in primis dall'infermiere personale, Massimiliano Strappetti (è stato lui a convincerlo a recarsi al Gemelli), dal suo braccio destro, Andrea Rinaldi, e dal vicedirettore del Dipartimento Sanità e Igiene del Vaticano, Luca Carbone. Il corpo della gendarmeria vaticana, gli «angeli custodi» del Papa, vigilano su di lui H24. Ma le attenzioni e la prudenza non saranno mai abbastanza. Poche persone saranno ammesse nella stanza del Papa, con indosso mascherina per evitare contagi e nuove infezioni. «Penso che per il momento gli sottoporremo solo le questioni più importanti che richiedono una sua decisione, anche per non affaticarlo troppo», ha concluso Parolin, uno dei pochi - insieme al Sostituto alla Segretaria di Stato, mons. Edgar Peña Parra - ad incontrare il Pontefice durante i 38 giorni di ricovero al Gemelli. Domenica pomeriggio, ad accogliere Bergoglio era stato il decano del Collegio Cardinalizio, il cardinale Giovan Battista Re.
Terminata invece la maratona di preghiera - con la recita dei rosari - in piazza San Pietro, che si è tenuta da un mese, ogni sera.Nessuna comunicazione o bollettino ufficiale del Vaticano sulle condizioni di Bergoglio al suo primo giorno in Vaticano. Ma non è escluso che la sala stampa fornisca dettagli nei prossimi giorni.
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